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giovedì 8 dicembre 2011

Midnight in Paris

Gil (Owen Wilson) uno sceneggiatore/scrittore hollywoodiano in vacanza a Parigi con la sua fidanzata Ines (Rachel McAdams) e con i suoceri, è un uomo con la semplice caratteristica di essere del tutto intrappolato  in una romantica e nostalgica visione di quella Parigi anni '20 ormai perduta e che solo lui capisce e ama fino in fondo
. Lui, ansioso e sognatore, ( e qui Woody ci mette del suo, riponendo in Wilson i suoi strambi comportamenti) viene, un sera, magicamente catapultato in una più che mai realistica Parigi dei così detti anni Ruggenti e trascinato in una sorta di vita parallela, dove incontrerà i personaggi letterari più importanti dell'epoca che resero quelli, gli anni d'oro della capitale francese. Dai due non proprio sobri Scott e Zelda Fitzgerald, a  un depresso e burbero Ernst Hemingway, Picasso e la sua amante Adriana ( la dolcissima Marillon Cotillard), Gertrude Stein, Salvador Dalì (interpretato da un allucinato Adrien Brody), Luis Bunuel e tanti altri. Alternando la realtà del presente e quella del passato Gil si innamora della bella Adriana e insieme verranno a loro volta trascinati ancora più indietro nella Belle Epoque, questa volta epoca adorata da Adriana e che lei stessa considera l'età dell'oro. Questo Vintage-Woody vuole spiegarci una cosa molto semplice e che accomuna a mio avviso, l'intero genere umano: ognuno di noi vive il presente a modo suo e anche vivendolo al massimo delle sue forze, avrà sempre la nostalgia di qualcosa soprattutto un'epoca mai vissuta e che spesso e volentieri tendiamo ad idolatrare, perchè è facile fuggire dal presente per vivere un tempo ormai perduto, difficile è invece affrontare il futuro, il trucco è che non c'è una sola epoca d'oro, tutte le epoche lo sono e l'importante sarebbe riuscire a trovare la sua unicità.
 Owen Wilson riesce benissimo nell'interpretare un uomo nostalgico e  indeciso sulla propria esistenza, rimanendo sempre sull'onda della pura comicità che poi è alla base del pensiero cinematografico del caro vecchio Woody. Inoltre tra i doppiatori italiani vediamo i nomi di Neri Marcorè per il personaggio di Dalì e Adriano Giannini per quello di Hemingway, peccato solo per il doppiaggio in finto accento francese, quello è davvero insopportabile.
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