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domenica 21 febbraio 2010

Mamma Mia!


Tre possibli padri : Colin Firth, Pierce Brosnan e Stellan Skarsgård, una ragazza Sophie( A. Seyfried)che in procinto di sposarsi decide di invitare tutti e tre al suo matrimonio. Donna Sheridan (M. Streep) madre di Sophie ormai cresciuta e apprensiva è proprietaria di una pensione in un'isoletta sperduta e completamente ignara dei piani di sua figlia. Tutto questo condito dalle splendide musiche degli ABBA interpretate dagli stessi attori in modo egregio. Tratto dall'omonimo musical di Broadway prodotto proprio da Benny Andersson ex membro degli ABBA. L'allegria fa da padrona in questo musical tutto equivoci e canzoni.
Troviamo con grande sorpresa una versatilissima Meryl Streep che con la sua bellissima voce spiega come sia difficile per una mamma, accettare la crescita della sua unica figlia, ma anche come sia rassicurante la presenza delle sue due amiche un po' pazze Rosie ( Julie Walters) e Tanya ( Christine Baranski)soprattutto nel brano ''Chiquitita''. Con un ben mescolato pout-pourrì di canzoni e coreografie da Mamma Mia! , appunto, a Dancing Queen, The Winner takes it all, I have a dream e gimme gimme gimme tutto il film funziona senza nulla togliere alla versione teatrale di broadway.
Una cosa però la vogliamo dire? caro Pierce.. fai 007 e non cantare più! Facce sto favore! Thanks a lot!

giovedì 18 febbraio 2010

Pc fuori uso...damn!


Buonasera a tutti!In questi giorni avrei voluto tanto postare altre due recensioni, ma sfortunatamente il mio pc ha smesso di collaborare..non si accende più..non vuole parlarmi più! Dalla foto si capisce come ho trattato oggi quell'aggeggio? Al momento sto scroccando il portatile di mio padre che credo userò, quando potrò finchè l'altro deciderà di riprendersi. Ecco, detto questo cosa posso dire..oggi è stata una giornata piena di appunti e libri come il mio solito. Finalmente la data dell'ultimo esame della sessione si avvicina sempre di più e percio potrò concedermi un paio di giorni di totale spensieratezza! vabbè... buona serata ragazzi!

P.S. Fatemelo dire, il festival di Sanremo quest'anno è veramente patetico! o sono più patetica io ad averlo guardato anche per dieci minuti?
lascio questa domanda viaggiare nell'etere...

martedì 16 febbraio 2010

Io ooodio la pioggia!


Si la odio smoderatamente.. o meglio, la odio quando so che devo uscire e inzupparmi completamente dalla testa ai piedi..e l'ombrello?? direte voi.
Il mio ombrello ha delle dimensioni che sono direttamente proporzionali a quelle della sua padroncina perciò è un cucciolo d'ombrello e mai.. dico MAI riesce a coprirmi tutta. Quando invece piove, ma non devo uscire me la godo per un po.. poi mi rompo perché sarebbe molto più costruttivo anche per la mia mente vedere una bella giornata di sole! Dunque, dopo questa breve ciarlata sulla pioggia e i suoi derivati veniamo al nocciolo della questione! Pensate che sto preparando un esame che si chiama ''Stili della modernità letteraria'' non è per niente male! anzi devo dire che rispetto agli altri in questo periodo è stato uno dei più belli da preparare, è tutto strutturato sugli anni 70, la musica le attività politiche e su Bob Dylan. Lo ammetto non ho mai ascoltato più di 65 secondi delle canzoni di Dylan nonostante il materiale qui in casa mia non manchi vista la più che abbondante collezione di cd di mio padre! Adesso che ho ''dovuto'' ascoltare qualche canzone qui e la devo dire che il country folk ha un suo fascino! Ovviamente non sto diventando una fan di Dylan.. ma la prossima volta che mi capiterà di sentire una sua canzone non la cambierò dopo pochi secondi! Provate anche voi! bisogna allargare le vedute e gli orizzonti..se poi non vi piace avrete solo perso qualche minuto del vostro preziosissimo tempo!

Arriveduàr ragassuoli!
baci!

lunedì 15 febbraio 2010

P.S. .... Post Studio


Ecco...il mio cervello ha definitivamente deciso di smetterla di arrovellarsi su appunti e libri..perciò lo seguo, gli dico che ha ragione e mi rilasso un po'. Che dire, la giornata di oggi è stata particolarmente piatta! Sveglia,studio,pranzo,studio,doccia,cena.
Non ho ancora cenato ma presumo che continui così il resto della serata. Per di più sta venendo giù un bel diluvio! yuhuu che allegria eh? comunque non mi sono messa a fare questo post solo per raccontare i cacchi miei. Mentre studiavo ho notato che su rete 4 stavano trasmettendo un film ''Al di là dei sogni'' con Robin Williams, la cosa mi ha stupito parecchio perchè stranamente film di questo genere li mandano in onda di sera. Il film è dannatamente triste, incidenti e morti e infine quello che ci aspetta o ci aspetterà forse.. il paradiso, che troviamo dipinto come un quadro e che vediamo continuamente trasformarsi sotto i loro e i nostri occhi, la cosa che mi ha fatto riflettere è però chissà se esiste e chissà se il paradiso è tutto frutto della nostra immaginazione? Magari in paradiso sarò sposata a Johnny Depp! XD
chi mi conosce sa che sono un'attenta sostenitrice di questo bel pezzo d'uomo!
Beh.. vi lascio và.. con un'immagine che parla da sola!

domenica 14 febbraio 2010

Ringraziamento speciale!


Buonasera a tutti! Allora vorrei fare il mio ringraziamento ufficiale alla mia cara amica Desbu ( Deborah in famiglia XD ) che mi ha aiutato moltissimo con la grafica di questo Blog! Infatti la pellicola serpeggiante che vedete qui a lato è tutta opera sua!! Grazie mille Desbuuuu!!! Ti voglio bene!

P.S. Ovviamente per chi non la conosce Desbu è quella sulla destra!

Nine


Come potevamo immaginare ecco cos'è riuscita a partorire la mente di Rob Marshall, già regista di successo che abbiamo visto alla direzione di ''Chicago''. Nine cos'è? Nine è spettacolo, è luci, è musica ed è coreografia. Racconta la storia di Guido Contini (Daniel D. Lewis) regista in crisi e paranoico che non riesce a fare un film e spiega come, la sua vita sia, in ogni singolo gesto, influenzata dalla presenza rilevante o meno delle donne che lo circondano. Sua moglie la francese Marion Cotillard, arresa da un amore che non è più lo stesso,la sua amante, la spagnola Penelope Cruz (che grazie alla sua eccellente interpretazione ha guadagnato la nomination agli Oscar 2010 per la categoria Miglior attrice non protagonista), la madre defunta interpretata da Sofia Loren un po' imbalsamata e la sua musa, Nicole Kidman. Nine non vuole essere un remake del celebre Otto e mezzo di Fellini. Nonostante ne richiami palesemente la trama non riuscirebbe mai ad essere uguale o al suo stesso livello. Il plot viene preso e trasformato in spettacolo, quello spettacolo in cui prendono forma e importanza le musiche e le canzoni, ovvero ciò di cui principalmente è fatto un Musical. Marshall lo reinterpreta, lo plasma dandolo in pasto a chi guarda e lasciando appunto al pubblico il compito di modellarlo come meglio crede. Non è assolutamente da tralasciare l'intero cast internazionale, con tanto di comparsate italiane come Elio Germano, Martina Stella, Ricky Tognazzi, Valerio Mastrandrea e molti altri. Un insieme purtroppo sottovalutato e che invece avrebbe dovuto avere più opportunità di essere compreso a fondo.

Chi non è d'accordo me lo faccia sapere!

-My husband makes movies... to make them he lives a kind of dream..- Cit. Marion Cotillard (nella canzone My Husband makes movies)

New Entry

Ecco, questo è l'inizio di questo mio nuovo blog. Ovviamente non parlerò solamente di cinema nonostante sia il mio interesse principale. Mi piace moltissimo leggere e disegnare perciò scriverò anche di libri che ho letto e che mi piace condividere con altre persone, oppure di flm da noleggiare per quanto riguarda serate più o meno a tema con lo stato d'animo che avrò, o che avrete!
Approfitto soprattutto di questa giornata grigissima che di certo non invoglia ad uscire per fare una bella passeggiata....anzi! In realtà dovrei studiare, ma shhhh.. non ditelo a nessuno mi raccomando! ;-)
Per chi passa di qua sarei contentissima di ricevere commenti, buoni o cattivi che siano! grazie!
Un Bacio

Roberta

The Rocky Horror Picture Show


Ora soffermiamoci su questo capolavoro di Musical, immagino che abbiate capito subito quale sia senza contare che l'ho scritto nel titolo..... imbroglioni. The Rocky Horror Picture Show un musical del 1975 che ha sconvolto chiunque l'abbia visto, portandolo a vederlo più di una volta per capirne la trasgressione, la perversione e il senso vero e proprio. Sapete, Io personalmente più lo guardo e più mi piace, non so definire esattamente la sensazione che provo guardandolo..se non quella di un estremo benessere e divertimento. Tim Curry è lo schizzato Dottor Frank'n'Furter proveniente dal pianeta Transexual, è colui che da vita a Rocky, ''L'amante perfetto'' ed effetivamente lo è constatando fisico e volto di quest'ultimo. Janet e Brad sono due fidanzatini novelli,che a causa di un temporale e al guasto alla loro auto si rifugiano nel castello di Frank, solo per fare una telefonata... l'unica cosa che non avranno sarà proprio quella. Riff Raff, Magenta e Columbia sono gli umili, strambi, grotteschi servitori del dolce travestito. Il cantante ,MeatLoaf invece veste i panni del precedente amante di Frank, Eddy ,che dopo un'incredibile esibizione verrà crudelmente ucciso dal suo ex e mangiato per cena da tutti gli invitati. Ora la domanda sorgerà spontanea, Ma coma fa a piacerti una cosa del genere senza un senso e senza una trama vera e propria?

A volte un film,musical o quello che sia non deve avere obbligatoriamente un intreccio comprensibile o sensato, può piacere per diversi motivi, per la bravura degli attori, per le canzoni stupende alternate a movimento e melodia, per il genere gotico e spettrale... tutto mi piace di questo musical, e poi ragazzi ascoltare una Susan Sarandon giovanissima che canta è una cosa superlativa, lo consiglio a tutti quelli che ancora non l'hanno visto... non fermatevi alle apparenze.. andate oltre!

Oppure come dice il dottor Frank, Don't judge a book by It's cover!

Dogma di Kevin Smith


Loki e Bartleby due angeli rinnegati e cacciati dal paradiso fuggono dal Wisconsin,convinti ,che una volta passati sotto l'arco di una chesa nel New Jersey ricevano la grazia divina e possano finalmente tornare a ''casa'', dovranno però vedersela con Bethany ( Linda Fiorentino) l'ultimo discendente di Cristo, una donna in crisi (mistica ed esistenziale) che non crede più in niente tanto meno negli uomini e che si troverà catapultata completamente nella mitologia cristiana. Affiancata da profeti logorroici e non, dal tredicesimo apostolo( africano) indignato con Dio perchè non compare sulla Bibbia solo perchè di colore, dall'arcangelo seccato Rickman e dalla musa Selma Hayek. Un film del 1999 che vede alla regia un giovanissimo e alle prime armi Kevin-silent bob- Smith che fu presentato a Cannes e linciato dalla critica, un film che nello stesso anno uscì nelle sale americane destando la rabbia e l'opposizione dei religiosi più conservatori e che fu considerato dalla maggioranza un vero e proprio flop. Un film sottovalutato, stravagante,sarcastico, geniale-oserei dire- , divertente e chi più ne ha più ne metta.Un film che ci mette in contatto con un mondo popolato da demoni timorosi e angeli (anatomicamente dotati come bambolotti) che si fanno beffe del clero, ma allo stesso tempo puniscono i cattivi. L'idea di vedere una muta Alanis Morrissette calata nei panni di un Dio donna che tiene nelle sue mani il potere di recuperare il peggio è sublime. Non mancano frecciatine pungenti che fanno riflettere su tutto quello che è la religione oggi, su tutto quello a cui non crediamo più o che non vogliamo credere.

Basta che funzioni - Whatever Works


Torna a grandi passi l’indistinguibile comicità di Woody Allen ad allietare le nostre sale, raccontando la storia dell’ormai sessantenne, quasi premio Nobel per la fisica, nonché zoppo e burbero (e pure un po’ filosofo) Boris Yelnichof che vive la sua vita da depresso cronico, maltrattando bambini e uomini che ritiene “vermetti senza cervello” . Più con le cattive che con le buone tenta di inculcare la cultura a suon di monologhi in tutte le teste che popolano Manhattan ( luogo carissimo al buon Woody). Si imbatte in Melody una “Miss”-issippi un po’ svampita e terribilmente ingenua che crede a ogni clichèt e al contrario è sempre molto solare e positiva. Questo incontro/scontro porterà alla formazione di un rapporto fuori dalle righe, ma che si trasformerà inevitabilmente in reciproco affetto. Non mancano le mille fobie e paranoie, tipiche di Woody Allen a popolare la mente di Boris ( “se canti tanti auguri a te per due volte mentre ti lavi le mani togli tutti i germi, lo sapevi?”) condite con le ipocondrie e il pessimismo verso l’intero genere umano. A complicare il tutto ci sarà l’arrivo dei genitori di Melody, devoti e credenti che per primi subiranno una metamorfosi. Tutto il film, infatti, tiene le sue fondamenta sulla crescita completa degli individui, sulla rinascita verso la loro vera natura. Lo stesso Boris troverà un senso a quella che credeva un’insignificante vita, mantenendo comunque la solita convinzione che qualsiasi cosa si faccia o si pensi, non importa che sia giusta o sbagliata… basta che funzioni!

Kill Bill Vol. I


Beatrix Kiddo-alias-Black Mamba (Uma Thurman) è una Sposa in cerca di una lunga e sanguinosa vendetta ai danni di Bill (David Carradine) e della sua squadra di sicari, che il giorno delle prove delle sue nozze tentano di uccidere senza pietà. Risvegliatasi dal coma La Sposa decide di combattere e di ritrovare coloro che hanno deciso di rovinarle la vita. Come un robot come una macchina desiderosa di sangue il personaggio di Uma Thurman perde qualsiasi impronta di donna, proprio come tutte le eroine, possiamo infatti osare, dicendo che Kill Bill è un omaggio contemporaneo all’epica femminile. Il film è diviso in cinque capitoli, che andranno avanti e indietro nella storia lasciando quei dubbi tipici del cinema tarantiniano, solo alla fine il puzzle riuscirà ad essere completato, quando ogni tassello sarà al proprio posto la storia avrà un vero significato. Tutto è tipico di tarantino, gli innumerevoli combattimenti corpo a corpo (chiaro riferimento al cinema nipponico delle arti marziali anni settanta
del quale Tarantino è un accanito fan) combattimenti riusciti grazie all’intervento del “ coreografo” Yuen Wo Ping (già coreografo di Matrix), i “furtarelli’’ che compie portando alla luce i mille squartamenti e spruzzi di sangue che sono una caratteristica del genere horror di dario argento, le inquadrature, i grandangoli , o gli sguardi in macchina tipici del cinema godardiano omaggiando così il cinema della novelle vague.
Non a caso Tarantino viene definito il nuovo Godard. Con un gusto per l’umorisco cinico e beffardo che caratterizza i personaggi di Kill Bill senza farci mancare l’ormai ossessiva visione di piedi femminili, che ricorderemo anche nella scena iniziale di Grindhouse- A prova di morte.
Un successo meritato questo, come d’altronde tutti i suoi lungometraggi. Un film squisitamente unico ma che allo stesso tempo contiene molti generi, come il noir, il western all’italiana, le serie tv classiche l’horror e il cinema di animazione.
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